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Sentiero del "Tracciolino"
23/11/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Durante il lungo avvicinamento, in auto, al paese di Verceia da cui inizia la mulattiera che porta alla Val Dei Ratti da cui inizia il Sentiero Del Tracciolino, aveva cominciato a piovere ed alcuni della numerosa comitiva già pensavano di rinunciare alla escursione.

Invece la pioggerella, tempo di bere un caffè al Micio Bar, è subito cessata e sul nostro itinerario le nubi hanno cominciato ad aprirsi fino a lasciare splendere il sole da mezzogiorno in poi.

Nella zona avevamo già conosciuto la Val Codera ed oggi con il Sentiero del Tracciolino abbiamo avuto la conferma della bellezza dei luoghi e la straordinarietà del lavoro di scavo e di preparazione degli arditi sentieri fatto dai nostri avi. Per passare da una vallata all’altra, per superare pareti e picchi hanno scavato gallerie, hanno creato muri e gradini, hanno fatto terrapieni: alcuni tratti sembrano opere d’arte.

Sono queste tutte strade che nei secoli scorsi vedevano transitare, non già dei gitanti come noi ma lavoratori delle cave di pietra, costruttori dei sistemi di convogliamento delle acque per le centrali idroelettriche, contadini, mandriani e boscaioli e le famiglie residenti nelle alte contrade.

Da Verceia, si sale per un irto sentiero che attraversa più volte la strada costruita in tempi recenti e che consente l’accesso a vetture autorizzate, ed a circa 900 metri il Tracciolino si staglia in quota con andamento orizzontale per consentire il passaggio di carrelli su rotaie per il trasporto di materiale e mezzi fra diga e stazione idroelettrica. Poi diventa un tracciato quasi tutto in galleria per raggiungere, attraverso impervie pareti gli antichi paesi di montagna, più in alto Frasnedo, Cola e Codera, più in basso S.Giorgio, ed altri piccoli borghi rurali.

Il panorama sul lago di Novate Mezzola e più giù fin sul lago di Como è bellissimo non meno dei picchi e dei valloni che incombono sopra e sotto il Tracciolino o delle innevate vette delle alpi verso la Svizzera..

Oltre alla necessaria pausa per il pranzo, abbiamo fatto una lunga sosta, rischiando l’arrivo del buio, nel borgo di San Giorgio. Ogni angolo di questo antico paese merita una fotografia, un commento, una considerazione: è veramente ben conservato e ben ristrutturato.

Anche l’ultima parte della discesa, da San Giorgio fino a quota lago, è un ardito zig zag sulla ripida parete del monte ed è ancora ben curata per i numerosi escursionisti che, soprattutto nella bella stagione, vi transitano in cerca di natura, di pace e di bellezza.

                   Rosanna

 Escursionisti 22: Adriano, Alba B, Anna, Antonella, Antonietta, Alvaro, Armando, Efrem, Elisabetta e Gianmario, Fausto, Gloria, ida, Lucia, Luciano, Mino, Nando, Patrizia M., Roberto, Rosanna, Sandro e Graziella.

Note: Percorsi 15 Km. circa – Dislivello mt 750 circa