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Itinerario n. 5
Ama - Selvino

Inizialmente il tracciato su strada asfaltata segue quello dei percorsi N. 1-4-537 sino in località Cedrello, sopra Bondo Petello. Devia poi sulla sinistra e su mulattiere e sentieri attraverso la valle di Valgua, scende al laghetto sportivo “Le trote”' e risale lungo tutta la bellissima pineta del M. Nigromo sino a raggiungere l'abitato di Ama. Proseguendo su strada asfaltata giunge a Selvino, rinomato centro turistico della Valle Seriana. Lungo I'antica mulattiera discende la Valle dell'Albina sino alla Chiesetta della Madonna della Neve (sec. XV). Quindi di nuovo su strada asfaltata segue per quanto possibile il corso del torrente Albina per poi attraversarlo definitivamente nella zona del PERCORSO VITA ALBINESE. Infine, ritorna al punto di partenza passando attraverso il borgo della Ripa dove contrastano l'antichissimo Monastero con i nuovi insediamenti urbani.
13.150 mt.
escursionistico: ore 4.30 min.
 Itinerario  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.

È questo un itinerario che (escludendo il fondovalle formato da detriti di falda) și sviluppa in una zona in cui predomina la Dolomia principale: in questa roccia grigio biancastra si possono trovare fossili di piccoli gasteropodi, Iamellibranchi e alghe spesso in grande abbondanza e talvolta piccolissimi cristalli di quarzo che tappezzano minuscole cavità della roccia. Si possono trovare pezzi di alabastro calcareo dal bel colore marrone zonato. Sono i resti di piccoli giacimenti sfruttati all'inizio del secolo. É presente nella zona tra Ama e Selvino un altro tipo di roccia: il Calcare di Zorzino, pure del Norico, riconoscibile perchè è una roccia molto ben stratificata che emana un tipico odore di idrogeno solforato quando viene rotta. Molto interessante è la salita lungo la pineta che copre il Monte Nigromo perchè ai vari tornanti del sentiero è possibile vedere la vallata sottostante e le bianche torri della Cornagera. Scendendo da Selvino, lungo la valle dell'Albina, sul margine della mulattiera potremo osservare interessanti perforazioni di tipo carsico e al di là della valle, un caratteristico e pittoresco gruppo di rupi, tra le quali, quando la vegetazione è spoglia, si notano delle grotte: è il “Paradiso degli asini"'; l'interesse di queste grotte è dovuto alla loro conformazione e ai resti archeologici che vi sono stati trovati (alcune furono abitate dai popoli primitivi e altre furono adibite a luogo di sepoltura). La vegetazione è quella tipica delle zone calcareo dolomitiche con: Daphne cneorum (la profumatissima “martellina”'), Iris graminea, il Giglio di S. Giovanni, parecchie orchidee e campanule, tra cui da menzionare la Campanula elatinoides sulle rupi strapiombanti.

Ci si può dissetare a tre sorgenti: una, si raggiunge abbandonando il sentiero poco prima di attraversare il torrente che scende dalla val Camocco e risalire quello che costeggia la valle per alcune decine di metri. Interessanti nella valle le marmitte scavate dall'acqua del torrente e la cascata, qualche decina di metri più a monte. La seconda la si incontra scendendo lungo la mulattiera di Selvino poco oltre il ponte dopo la cappelletta. L'ultima, prima della chiesetta della Madonna della Neve che si raggiunge scendendo per una scalinata proprio dietro la chiesa.