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Itinerario n. 6
Sentiero Agostino Noris

Sentiero ad anello inaugurato il 21 settembre 2008 nell'anno del 55° G.S. Abele Marinelli.
E' un percorso che attraversa il monte Rena quasi in orizzontale, toccando i tantissimi aspetti naturalistici e paesaggistici che lo contraddistinguono (geologia, flora, fauna, architettura rurale), in una escursione facile ed accessibile a tutti,
Chiesetta di Santa Maria, Comenduno
idem
750 m nel punto max
750 m
8,7 km Antiorario
350 m
960 m
E: (escursionistico)

Il sentiero è dedicato ad Agostino Noris, che è stato uno dei personaggi che hanno dato risalto alla nostra Associazione per interezza morale del suo operato e per la disponibilità e competenza che metteva come volontario nelle molteplici iniziative comunitarie. Ci è sembrato doveroso dedicare a Lui questo tracciato che passa accanto alla sua casa natale in località "Merà". Le origini montane lo hanno forgiato e temprato nella vita, rendendolo tenace e deciso in quanto faceva, ma sempre con la serenità in viso nei confronti dei famigliari e dei colleghi nel lavoro rendendolo un esempio da imitare. Ha lavorato tantissimo su questi sentieri e boschi, ed anche il contatto con la Natura lo ha reso Persona Speciale. 

Descrizione del percorso:

Dalla Chiesetta di Santa Maria alla cappella degli Alpini

Anche questo percorso, come tutti gli altri nostri itinerari, prende il via davanti alla chiesetta di Santa Maria a Comenduno (quota 374 m), posta sull’incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.

Guardando la facciata della chiesa vediamo, a sinistra dell'ingresso, una serie di cartelli che indicano i diversi itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione. Alle nostre spalle un totem a 3 facciate riporta le mappe e la segnaletica degli altri itinerari del Monte Rena.

Seguiamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria, la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta. 

Dopo pochi passi superiamo, sulla destra, un garage, sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli; proseguiamo dritti ed arriviamo ad uno slargo ove, proseguendo dritto, imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento, in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello che ci indica che questo tratto di percorso è in comune con gli itinerari nr. 1, nr. 2, nr. 3 e nr.7 (sentiero della Barchessa, Antonio Manganoni).

Dalla cappella degli Alpini al Fontanì

Usciti da questo tratto di percorso a gradoni svoltiamo a sinistra ed arriviamo alla cappella degli Alpini, che lasceremo sulla nostra destra proseguendo dritti su via degli Alpini, in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento. Passiamo davanti ad una fontanella (sorgente Fontaní) sulla nostra sinistra, che da un po' di tempo è chiusa, mentre alla nostra destra si innesta un ripido sentiero che scende al Parco Martinelli di Comenduno.

Dal Fontanì al bivio in località acquedotto

Proseguiamo dritti su questo tratto di strada agrosilvopastorale e dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7 (sentiero della Barchessa, Antonio Manganoni), molto ripido e contrassegnato dal relativo cartello. Siamo in località Casailetti. Poco più avanti incontriamo, sulla destra, un cartello che indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista), noi proseguiamo dritti.

Sulla nostra destra vediamo un disco in metallo con rappresentato un presepio stilizzato e poco dopo incontriamo la svolta per il sentiero nr. 2 su un tratto di un’antica mulattiera che collegava Comenduno a Ganda; noi proseguiamo dritti su Via Degli Alpini e ci immettiamo su Via Perola proseguendo dritti in leggera discesa (non svoltiamo a destra per imboccare Via Perola in salita) e passiamo davanti alla Madonna della Brandena, una madonnina posta in una cavità della roccia nella valletta del Brandena.

Poco dopo arriviamo al bivio in località acquedotto.

Dal bivio in località acquedotto alle grotte di Petello

Lasciamo Via Perola e imbocchiamo il sentiero sulla nostra destra dove è posta una piccola croce in memoria di Fogaccia Sandro. 

Dopo un primo breve tratto in salita proseguiamo dritti lasciando alla nostra destra il ripido sentiero nr. 2 che scende dalla Croce di San Luigi passando per la Madonna del Brandenì.

Il sentiero si sviluppa nel bosco e poco dopo si biforca in due rami, che proseguono quasi paralleli, quello a destra un poco più ripido. Noi proseguiamo dritti, su quello a sinistra, inizialmente più pianeggiante, che prosegue su fondo sconnesso con sassi affioranti ed in breve ci immette su un sentiero più largo e in leggera salita, che imbocchiamo svoltando a sinistra.

Proseguiamo in direzione Petello e superiamo l'immissione, sulla nostra destra, del sentiero che scende dalla Madonna del Brandenì.

Soffermiamoci sul panorama che offre un'ampia visuale su Bondo Petello e superiamo, più avanti, la Valle di Rena (spesso intasata da alberi caduti) ed un roccolo da caccia; proseguiamo evitando la scorciatoia sulla destra e ci immettiamo, per pochi metri, sul tratto di strada, molto ripido, su fondo in cemento, che conduce alle grotte di Petello ed all'omonima chiesetta, ma che lasciamo subito per rimboccare il ripido sentiero che si stacca dalla curva, contrassegnato dal relativo cartello.

Dalle Grotte di Petello all'immissione sul sentiero nr. 2

Imbocchiamo quindi il ripido sentiero contrassegnato dal cartello dell'itinerario nr. 6 caratterizzato, nella prima parte, da un tratto ben attrezzato con traversini di legno che facilitano la salita su terreno ripido e spesso fangoso, attraversiamo nuovamente la valle di Rena che avevamo attraversato poco prima più in basso e proseguiamo su uno stretto sentiero a mezza costa, a tratti con grosse rocce affioranti, e superiamo l'imissione di una bretella di sentiero che arriva dalla Madonna del Brandenì. 

Il sentiero procede ancora a mezza costa su rocce affioranti, superiamo un piccolo abbeveratoio sulla nostra desta ed iniziamo un tratto con diverse curve strette che facilitano la nostra salita. 

Il sentiero procede in parte nel bosco e in alcuni tratti scoperto regalandoci qualche vista sulla valle; nel bosco ci sono, framezzati ad altre specie, anche degli abeti, purtroppo colonizzati dalla processionaria. In qualche tratto è molto evidente la stratificazione rocciosa.

Superiamo ancora qualche curva e ci immettiamo sul sentiero nr. 2 che scende ripido verso la Madonna del Brandenì; noi lo percorriamo in senso contrario, in salita. 

Dall'immissione sul sentiero nr. 2 alla Croce di San Luigi

Percorriamo a ritroso il sentiero nr. 2, che dopo un primo tratto ripido riprende l'andamento a mezza costa nel bosco, superiamo un altro piccolo abbeveratoio e attraversiamo la valle Brandena del Rio Gelminello, abbastanza ben tenuta nel tratto a monte del sentiero, ma intasata da tronchi e rami nel tratto a valle del sentiero.

Attraversiamo un tratto di bosco di betulle con il sentiero che procede ad ampi zig zag con curve strette, su una della quali notiamo una recinzione con filo spinato ed una bella veduta sulla valle. Proseguiamo sul sentiero e dopo due curve vediamo la scorciatoia per arrivare direttamente alla Croce di San Luigi.

Noi ci manteniamo sul sentiero, che rientra nel bosco di betulle frammisto a conifere e dopo qualche curva arriviamo al cartello che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi su un tratto di sentiero sterrato che, in caso di fango, richiede qualche attenzione.

Arriviamo alla Croce di San Luigi, posta su un piccolo dosso dal quale si domina la valle e osserviamo l'altare e una pietra alla sua destra con la scritta: Così ha detto: amatevi come io vi ho amato. La croce, alta 12 m in struttura metallica zincata, è stata posata nel 1990 e nella teca custodisce le reliquie di San Luigi e di S. Alessandro.

Dalla Croce di San Luigi all'immissione sul sentiero nr. 7 della Barchessa, Antonio Manganoni

Alla destra del sasso con la scritta evangelica arriva la scorciatoia che sale ripida dal nostro sentiero (vedi paragrafo precedente).

Noi imbocchiamo il sentiero di ritorno sul lato opposto, contrassegnato da un cartello segnaletico e scendiamo su un sentiero sterrato che costeggia il roccolo e scende alla baita in località Corteno, passando attraverso un cancelletto metallico che avremo cura di chiudere dopo il nostro passaggio, come indicato dal relativo cartello.

Scendiamo, oltre il cancelletto, sul sentiero pianeggiante che passa sotto la baita e che dopo un tratto su prato a pascolo si inoltra nel bosco, ove alla prima curva, in corrispondenza della Valle Brandena abbandona il sentiero principale e scende con un paio di zig zag, ove ci orienteremo tenendoci sulla nostra destra per ritornare ad attraversare la Valle Brandena e proseguire su sentiero a mezza costa nel bosco, in leggera discesa e si arriva ad uno spiazzo aperto piuttosto ripido, al di sopra del quale è posta una baita ristrutturata.

Scendiamo lungo il prato ai margini del bosco e ci immettiamo sul sentiero nr. 7 Della Barchessa, Antonio Manganoni, ben segnalato dagli appositi segnavia.

Dall'immissione sul sentiero della Barchessa a Pradel

Quando ci immettiamo sul sentiero della Barchessa, svoltiamo a sinistra, verso valle, percorrendo a ritroso il sentiero della Barchessa e scendiamo, ancora nel bosco, con qualche curva che ci porta ad attraversare la Valle della Barchessa, ove proseguiamo dritti abbandonando il sentiero della Barchessa che proviene dalla nostra destra. Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie, a monte e a valle.

Proseguiamo dritti seguendo la segnaletica su sentiero a mezza costa nel bosco dove, tra i rami delle piante riusciamo ad intravvedere il Col dé Bates; superiamo la Valle Palazzago e poco dopo vediamo l'immissione su una curva della strada agrosilvopastorale Via Perola, che imbocchiamo in salita alla nostra sinistra.

Alla curva successiva lasciamo subito Via Perola e imbocchiamo il sentiero che lascia, sulla destra, la baita di Pradél.

Partenza: Chiesetta di Santa Maria (Comenduno di Albino)

Dalla Chiesetta di Santa Maria alla cappella degli Alpini

Anche questo percorso, come tutti gli altri nostri itinerari, prende il via davanti alla chiesetta di Santa Maria a Comenduno (quota 374 m - foto nr. 1), posta sull’incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.

Guardando la facciata della chiesa vediamo, a sinistra dell'ingresso, una serie di cartelli (foto nr. 2) che indicano i diversi itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione. Alle nostre spalle un totem a 3 facciate riporta le mappe e la segnaletica degli altri itinerari del Monte Rena.

Seguiamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria (foto nr. 3), la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta. 

Dopo pochi passi superiamo, sulla destra, un garage (foto nr. 4) , sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli; proseguiamo dritti ed arriviamo ad uno slargo (foto nr. 5) ove, proseguendo dritto, imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento (foto nr. 6 e 7), in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello che ci indica che questo tratto di percorso è in comune con gli itinerari nr. 1, nr. 2, nr. 3 e nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni).

Distanza dalla partenza:200 mLunghezza del tratto:200 m
Distanza dall'arrivo:8500 mQuota:405 m slm
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
Collegamenti utili
Chiesetta di Santa Maria da Wikipedia
Chiesa della visitazione di Santa Maria a Comenduno
chiesetta di Santa Maria a Comenduno, incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.
Foto nr. 1 chiesetta di Santa Maria a Comenduno, incrocio tra via Santa Maria e via Briolini.
cartelli che indicano gli itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione
Foto nr. 2 cartelli che indicano gli itinerari che si dipartono dalla chiesetta nella nostra direzione
Seguiamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria, la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta. 
Foto nr. 3 Seguiamo il nostro itinerario imboccando via Santa Maria, la strada in salita a sinistra rispetto la facciata della chiesetta. 
superiamo, sulla destra, un garage sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli
Foto nr. 4 superiamo, sulla destra, un garage sulla cui spalla sinistra si vedono due bolli gialli
arriviamo ad uno slargo
Foto nr. 5 arriviamo ad uno slargo
imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello
Foto nr. 6 imbocchiamo un sentiero a gradoni in cemento in ripida salita, chiuso tra due alti muri e contrassegnato da un cartello
tratto di sentiero a gradoni in cemento
Foto nr. 7 tratto di sentiero a gradoni in cemento

Cappella degli Alpini

Dalla cappella degli Alpini al Fontanì

Usciti da questo tratto di percorso a gradoni (foto nr. 1) svoltiamo a sinistra ed arriviamo (foto nr. 2 e 3) alla cappella degli Alpini, che lasceremo sulla nostra destra proseguendo dritti su via degli Alpini (foto nr. 4 e 5), in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento. Passiamo davanti ad una fontanella (sorgente Fontaní - foto nr. 6 e 7) sulla nostra sinistra, che da un po' di tempo è chiusa, mentre alla nostra destra si innesta un ripido sentiero che scende al Parco Martinelli di Comenduno.

Distanza dalla partenza:300 m Lunghezza del tratto:100 m
Distanza dall'arrivo:8400 mQuota:430 m slm
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
dopo questo tratto a gradoni svoltiamo a sinistra ed arriviamo alla cappella degli Alpini
Foto nr. 1 dopo questo tratto a gradoni svoltiamo a sinistra ed arriviamo alla cappella degli Alpini
panorama dalla cappella degli Alpini
Foto nr. 2 panorama dalla cappella degli Alpini
arriviamo alla cappella degli Alpini, che lasceremo sulla nostra destra
Foto nr. 3 arriviamo alla cappella degli Alpini, che lasceremo sulla nostra destra
proseguiamo dritti su via degli Alpini, in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento
Foto nr. 4 proseguiamo dritti su via degli Alpini, in salita su fondo asfaltato che presto si trasformerà in fondo in cemento
sulla nostra sinistra un prato a coltivo in pendenza
Foto nr. 5 sulla nostra sinistra un prato a coltivo in pendenza
Passiamo davanti ad una fontanella
Foto nr. 6 Passiamo davanti ad una fontanella
sorgente Fontanì
Foto nr. 7 sorgente Fontanì

Sorgente Fontanì

Dal Fontanì al bivio in località acquedotto

Proseguiamo dritti su questo tratto di strada agrosilvopastorale e dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7 (sentiero della Barchessa Antonio Manganoni) (foto nr. 1), molto ripido e contrassegnato dal relativo cartello. Siamo in località Casailetti (foto nr. 2). Poco più avanti incontriamo, sulla destra, un cartello che indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista) (foto nr. 3), noi proseguiamo dritti.

Sulla nostra destra vediamo un disco in metallo con rappresentato un presepio stilizzato (foto nr. 4) e poco dopo incontriamo (foto nr. 5) la svolta per il sentiero nr. 2 su un tratto di un’antica mulattiera che collegava Comenduno a Ganda; noi proseguiamo dritti su Via Degli Alpini (foto nr. 6) e ci immettiamo su Via Perola (foto nr. 7) proseguendo dritti in leggera discesa (non svoltiamo a destra per imboccare Via Perola in salita) e passiamo davanti alla Madonna della Brandena (foto nr. 8), una madonnina posta in una cavità della roccia nella valletta del Brandena.

Poco dopo arriviamo al bivio in località acquedotto (foto nr. 9).

Distanza dalla partenza:900 mLunghezza del tratto:600 m
Distanza dall'arrivo:7800 mQuota:460 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7
Foto nr. 1 dopo una marcata curva a sinistra lasciamo, sulla nostra destra, lo stacco del sentiero nr.7
Siamo in località Casailetti
Foto nr. 2 Siamo in località Casailetti
 sulla destra un cartello indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista)
Foto nr. 3 sulla destra un cartello indica vendita formaggi (Azienda Agricola Aquilini Battista)
Sulla nostra destra vediamo un disco in metallo con rappresentato un presepio stilizzato
Foto nr. 4 Sulla nostra destra vediamo un disco in metallo con rappresentato un presepio stilizzato
sulla nostra destra la svolta per il sentiero nr. 2
Foto nr. 5 sulla nostra destra la svolta per il sentiero nr. 2
noi proseguiamo dritti su Via Degli Alpini
Foto nr. 6 noi proseguiamo dritti su Via Degli Alpini
ci immettiamo su Via Perola proseguendo dritti in leggera discesa
Foto nr. 7 ci immettiamo su Via Perola proseguendo dritti in leggera discesa
passiamo davanti alla Madonna della Brandena
Foto nr. 8 passiamo davanti alla Madonna della Brandena
Poco dopo arriviamo al bivio in località acquedotto
Foto nr. 9 Poco dopo arriviamo al bivio in località acquedotto

Località acquedotto

Dal bivio in località acquedotto alle grotte di Petello

Lasciamo Via Perola e imbocchiamo il sentiero sulla nostra destra (foto nr. 1) dove è posta una piccola croce in memoria di Fogaccia Sandro. 

Dopo un primo breve tratto in salita proseguiamo dritti (foto nr. 2) lasciando alla nostra destra il ripido sentiero nr. 2 che scende dalla Croce di San Luigi passando per la Madonna del Brandenì.

Il sentiero si sviluppa nel bosco e poco dopo si biforca in due rami, che proseguono quasi paralleli, quello a destra un poco più ripido. Noi proseguiamo dritti, su quello a sinistra, inizialmente più pianeggiante (foto nr. 3), che prosegue su fondo sconnesso con sassi affioranti (foto nr. 4) ed in breve ci immette su un sentiero più largo e in leggera salita, che imbocchiamo svoltando a sinistra (foto nr. 5).

Proseguiamo in direzione Petello (foto nr. 6) e superiamo l'immissione, sulla nostra destra, del sentiero che scende dalla Madonna del Brandenì (foto nr. 7).

Soffermiamoci sul panorama che offre un'ampia visuale su Bondo Petello (foto nr. 8) e superiamo, più avanti, la Valle di Rena (foto nr. 9) (spesso intasata da alberi caduti) ed un roccolo da caccia (foto nr. 10); proseguiamo evitando la scorciatoia sulla destra (foto nr. 11) e ci immettiamo, per pochi metri, sul tratto di strada, molto ripido, su fondo in cemento (foto nr. 12), che conduce alle grotte di Petello ed all'omonima chiesetta, ma che lasciamo subito per rimboccare il ripido sentiero che si stacca dalla curva, contrassegnato dal relativo cartello (foto nr. 13).

Distanza dalla partenza:1800 mLunghezza del tratto:900
Distanza dall'arrivo:6900 mQuota:590 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
Lasciamo Via Perola e imbocchiamo il sentiero sulla nostra destra
Foto nr. 1 Lasciamo Via Perola e imbocchiamo il sentiero sulla nostra destra
proseguiamo dritti lasciando alla nostra destra il ripido sentiero nr. 2
Foto nr. 2 proseguiamo dritti lasciando alla nostra destra il ripido sentiero nr. 2
Il sentiero si sviluppa nel bosco e poco dopo si biforca in due rami, che proseguono quasi paralleli
Foto nr. 3 Il sentiero si sviluppa nel bosco e poco dopo si biforca in due rami, che proseguono quasi paralleli
il sentiero prosegue su fondo sconnesso con sassi affioranti
Foto nr. 4 il sentiero prosegue su fondo sconnesso con sassi affioranti
in breve ci immette su un sentiero più largo e in leggera salita, che imbocchiamo svoltando a sinistra
Foto nr. 5 in breve ci immette su un sentiero più largo e in leggera salita, che imbocchiamo svoltando a sinistra
proseguiamo in direzione di Petello
Foto nr. 6 proseguiamo in direzione di Petello
superiamo l'immissione, sulla nostra destra, del sentiero che scende dalla Madonna del Brandenì
Foto nr. 7 superiamo l'immissione, sulla nostra destra, del sentiero che scende dalla Madonna del Brandenì
Panorama su Bondo Petello
Foto nr. 8 Panorama su Bondo Petello
superiamo la Valle di Rena. spesso intasata da alberi caduti
Foto nr. 9 superiamo la Valle di Rena. spesso intasata da alberi caduti
superiamo un roccolo da caccia
Foto nr. 10 superiamo un roccolo da caccia
proseguiamo evitando la scorciatoia sulla destra
Foto nr. 11 proseguiamo evitando la scorciatoia sulla destra
ci immettiamo sul tratto di strada, molto ripido, su fondo in cemento, che conduce alle grotte di Petello ed all'omonima chiesetta
Foto nr. 12 ci immettiamo sul tratto di strada, molto ripido, su fondo in cemento, che conduce alle grotte di Petello ed all'omonima chiesetta
rimboccare il ripido sentiero che si stacca dalla curva, contrassegnato dal relativo cartello
Foto nr. 13 rimboccare il ripido sentiero che si stacca dalla curva, contrassegnato dal relativo cartello

Grotte di Petello

Dalle Grotte di Petello all'immissione sul sentiero nr. 2

Imbocchiamo quindi il ripido sentiero contrassegnato dal cartello dell'itinerario nr. 6 caratterizzato, nella prima parte, da un tratto ben attrezzato con traversini di legno (foto nr. 1) che facilitano la salita su terreno ripido e spesso fangoso, attraversiamo nuovamente la valle di Rena (foto nr. 2) che avevamo attraversato poco prima più in basso e proseguiamo su uno stretto sentiero a mezza costa (foto nr. 3), a tratti con grosse rocce affioranti, e superiamo l'imissione di una bretella di sentiero che arriva dalla Madonna del Brandenì (foto nr. 4). 

Il sentiero procede ancora a mezza costa su rocce affioranti (foto nr. 5), superiamo un piccolo abbeveratoio sulla nostra desta (foto nr. 6) ed iniziamo un tratto con diverse curve strette che facilitano la nostra salita (foto nr. 7). 

Il sentiero procede in parte nel bosco e in alcuni tratti scoperto regalandoci qualche vista sulla valle (foto nr. 8); nel bosco ci sono, framezzati ad altre specie, anche degli abeti, purtroppo colonizzati dalla processionaria (foto nr. 9). In qualche tratto è molto evidente la stratificazione rocciosa (foto nr. 10).

Superiamo ancora qualche curva (foto nr. 11) e ci immettiamo sul sentiero nr. 2 che scende ripido verso la Madonna del Brandenì (foto nr. 12); noi lo percorriamo in senso contrario, in salita (foto nr. 13). 

Distanza dalla partenza:2600 mLunghezza del tratto:800 m
Distanza dall'arrivo:6100 mQuota:790 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
il sentiero è caratterizzato, nella prima parte, da un tratto ben attrezzato con traversini di legno
Foto nr. 1 il sentiero è caratterizzato, nella prima parte, da un tratto ben attrezzato con traversini di legno
attraversiamo nuovamente la valle di Rena
Foto nr. 2 attraversiamo nuovamente la valle di Rena
proseguiamo su uno stretto sentiero a mezza costa
Foto nr. 3 proseguiamo su uno stretto sentiero a mezza costa
superiamo l'imissione di una bretella che arriva dalla Madonna del Brandenì
Foto nr. 4 superiamo l'imissione di una bretella che arriva dalla Madonna del Brandenì
il sentiero procede ancora a mezza costa su rocce affioranti
Foto nr. 5 il sentiero procede ancora a mezza costa su rocce affioranti
superiamo un piccolo abbeveratoio sulla nostra desta
Foto nr. 6 superiamo un piccolo abbeveratoio sulla nostra desta
iniziamo un tratto con diverse curve strette che facilitano la nostra salita
Foto nr. 7 iniziamo un tratto con diverse curve strette che facilitano la nostra salita
Il sentiero procede in parte nel bosco e in alcuni tratti scoperto regalandoci qualche vista sulla valle
Foto nr. 8 Il sentiero procede in parte nel bosco e in alcuni tratti scoperto regalandoci qualche vista sulla valle
nel bosco ci sono anche degli abeti, purtroppo colonizzati dalla processionaria
Foto nr. 9 nel bosco ci sono anche degli abeti, purtroppo colonizzati dalla processionaria
In qualche tratto è molto evidente la stratificazione rocciosa
Foto nr. 10 In qualche tratto è molto evidente la stratificazione rocciosa
Superiamo ancora qualche curva
Foto nr. 11 Superiamo ancora qualche curva
ci immettiamo sul sentiero nr. 2 che scende ripido verso la Madonna del Brandenì
Foto nr. 12 ci immettiamo sul sentiero nr. 2 che scende ripido verso la Madonna del Brandenì
noi lo percorriamo in senso contrario, in salita
Foto nr. 13 noi lo percorriamo in senso contrario, in salita

Immissione sentiero nr. 2

Dall'immissione sul sentiero nr. 2 alla Croce di San Luigi

Percorriamo a ritroso il sentiero nr. 2, che dopo un primo tratto ripido riprende l'andamento a mezza costa nel bosco (foto nr. 1), superiamo un altro piccolo abbeveratoio (foto nr. 2) e attraversiamo la valle Brandena del Rio Gelminello (foto nr. 3), abbastanza ben tenuta nel tratto a monte del sentiero (foto nr. 4), ma intasata da tronchi e rami nel tratto a valle del sentiero (foto nr. 5).

Attraversiamo un tratto di bosco di betulle (foto nr. 6) con il sentiero che procede ad ampi zig zag con curve strette (foto nr. 7), su una della quali notiamo una recinzione con filo spinato  (foto nr. 8) ed una bella veduta sulla valle (foto nr. 9). Proseguiamo sul sentiero e dopo due curve vediamo la scorciatoia (foto nr. 10) per arrivare direttamente alla Croce di San Luigi.

Noi ci manteniamo sul sentiero (foto nr. 11), che rientra nel bosco di betulle frammisto a conifere e dopo qualche curva arriviamo al cartello (foto nr. 12 e 13) che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi su un tratto di sentiero sterrato che, in caso di fango, richiede qualche attenzione (foto nr. 14).

Arriviamo alla Croce di San Luigi (foto nr. 15), posta su un piccolo dosso dal quale si domina la valle e osserviamo l'altare e una pietra alla sua destra con la scritta: Così ha detto: amatevi come io vi ho amato (foto nr. 16). La croce, alta 12 m in struttura metallica zincata, è stata posata nel 1990 e nella teca custodisce le reliquie di San Luigi e di S. Alessandro.

Distanza dalla partenza:3900 mLunghezza del tratto:1300 m
Distanza dall'arrivo:4800 mQuota:960 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
Percorriamo a ritroso il sentiero nr. 2, che dopo un primo tratto ripido riprende l'andamento a mezza costa nel bosco
Foto nr. 1 Percorriamo a ritroso il sentiero nr. 2, che dopo un primo tratto ripido riprende l'andamento a mezza costa nel bosco
superiamo un altro piccolo abbeveratoio
Foto nr. 2 superiamo un altro piccolo abbeveratoio
attraversiamo la valle Brandena del Rio Gelminello
Foto nr. 3 attraversiamo la valle Brandena del Rio Gelminello
abbastanza ben tenuta nel tratto a monte del sentiero
Foto nr. 4 abbastanza ben tenuta nel tratto a monte del sentiero
ma intasata da tronchi e rami nel tratto a valle del sentiero
Foto nr. 5 ma intasata da tronchi e rami nel tratto a valle del sentiero
Attraversiamo un tratto di bosco di betulle
Foto nr. 6 Attraversiamo un tratto di bosco di betulle
il sentiero che procede ad ampi zig zag con curve strette
Foto nr. 7 il sentiero che procede ad ampi zig zag con curve strette
su una curva notiamo una recinzione con filo spinato
Foto nr. 8 su una curva notiamo una recinzione con filo spinato
una bella veduta sulla valle
Foto nr. 9 una bella veduta sulla valle
dopo due curve vediamo la scorciatoia per arrivare direttamente alla Croce di San Luigi
Foto nr. 10 dopo due curve vediamo la scorciatoia per arrivare direttamente alla Croce di San Luigi
ci manteniamo sul sentiero, che rientra nel bosco di betulle frammisto a conifere
Foto nr. 11 ci manteniamo sul sentiero, che rientra nel bosco di betulle frammisto a conifere
arriviamo al cartello che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi
Foto nr. 12 arriviamo al cartello che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi
arriviamo al cartello che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi
Foto nr. 13 arriviamo al cartello che ci indica di scendere verso la Croce di San Luigi
un tratto di sentiero sterrato che, in caso di fango, richiede qualche attenzione
Foto nr. 14 un tratto di sentiero sterrato che, in caso di fango, richiede qualche attenzione
Arriviamo alla Croce di San Luigi
Foto nr. 15 Arriviamo alla Croce di San Luigi
una pietra alla sua destra con la scritta: Così ha detto: amatevi come io vi ho amato
Foto nr. 16 una pietra alla sua destra con la scritta: Così ha detto: amatevi come io vi ho amato

Croce di San Luigi

Dalla Croce di San Luigi all'immissione sul sentiero nr. 7 della Barchessa, Antonio Manganoni

Alla destra del sasso con la scritta evangelica (foto nr. 1) arriva la scorciatoia che sale ripida dal nostro sentiero (vedi paragrafo precedente).

Noi imbocchiamo il sentiero di ritorno sul lato opposto, contrassegnato da un cartello segnaletico (foto nr. 2) e scendiamo su un sentiero sterrato (foto nr. 3) che costeggia il roccolo (foto nr. 4) e scende alla baita in località Corteno (foto nr. 5), passando attraverso un cancelletto metallico (foto nr. 6) che avremo cura di chiudere dopo il nostro passaggio, come indicato dal relativo cartello.

Scendiamo, oltre il cancelletto, sul sentiero pianeggiante che passa sotto la baita (foto nr. 7 e 8) e che dopo un tratto su prato a pascolo (foto nr. 9) si inoltra nel bosco, ove alla prima curva, in corrispondenza della Valle Brandena (foto nr. 10 e 11) abbandona il sentiero principale e scende con un paio di zig zag (foto nr. 12), ove ci orienteremo tenendoci sulla nostra destra per ritornare ad attraversare la Valle Brandena (foto nr. 13) e proseguire su sentiero a mezza costa nel bosco, in leggera discesa (foto nr. 14) e si arriva ad uno spiazzo aperto (foto nr. 15) piuttosto ripido, al di sopra del quale è posta una baita ristrutturata (foto nr. 16).

Scendiamo lungo il prato ai margini del bosco (foto nr. 17) e ci immettiamo sul sentiero nr. 7 Della Barchessa, Antonio Manganoni, ben segnalato dagli appositi segnavia (foto nr. 18).

Distanza dalla partenza:5200 mLunghezza del tratto:600 m
Distanza dall'arrivo:3500 mQuota:715 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
Alla destra del sasso con la scritta evangelica sale ripida la scorciatoia dal nostro sentiero
Foto nr. 1 Alla destra del sasso con la scritta evangelica sale ripida la scorciatoia dal nostro sentiero
imbocchiamo il sentiero di ritorno contrassegnato da un cartello segnaletico
Foto nr. 2 imbocchiamo il sentiero di ritorno contrassegnato da un cartello segnaletico
scendiamo su un sentiero sterrato
Foto nr. 3 scendiamo su un sentiero sterrato
ill sentiero costeggia il roccolo
Foto nr. 4 ill sentiero costeggia il roccolo
il sentiero scende alla baita in località Corteno
Foto nr. 5 il sentiero scende alla baita in località Corteno
passando attraverso un cancelletto metallico che avremo cura di chiudere dopo il nostro passaggio
Foto nr. 6 passando attraverso un cancelletto metallico che avremo cura di chiudere dopo il nostro passaggio
Scendiamo, dopo il cancelletto, sul sentiero che passa sotto la baita
Foto nr. 7 Scendiamo, dopo il cancelletto, sul sentiero che passa sotto la baita
la baita ristrutturata in località Corteno
Foto nr. 8 la baita ristrutturata in località Corteno
percorriamo un tratto su prato a pascolo
Foto nr. 9 percorriamo un tratto su prato a pascolo
si inoltra nel bosco, ove alla prima curva, in corrispondenza della Valle Brandena abbandona il sentiero principale
Foto nr. 10 si inoltra nel bosco, ove alla prima curva, in corrispondenza della Valle Brandena abbandona il sentiero principale
abbandona il sentiero principale e scende
Foto nr. 11 abbandona il sentiero principale e scende
si scende con un paio di zig zag, ove ci orienteremo tenendoci sulla nostra destra
Foto nr. 12 si scende con un paio di zig zag, ove ci orienteremo tenendoci sulla nostra destra
si ritorna ad attraversare la Valle Brandena
Foto nr. 13 si ritorna ad attraversare la Valle Brandena
si prosegue su sentiero a mezza costa nel bosco, in leggera discesa
Foto nr. 14 si prosegue su sentiero a mezza costa nel bosco, in leggera discesa
si arriva ad uno spiazzo aperto piuttosto ripido
Foto nr. 15 si arriva ad uno spiazzo aperto piuttosto ripido
al di sopra del quale è posta una baita ristrutturata
Foto nr. 16 al di sopra del quale è posta una baita ristrutturata
Scendiamo lungo il prato ai margini del bosco
Foto nr. 17 Scendiamo lungo il prato ai margini del bosco
ci immettiamo sul sentiero nr. 7 Della Barchessa, Antonio Manganoni, ben segnalato dagli appositi segnavia
Foto nr. 18 ci immettiamo sul sentiero nr. 7 Della Barchessa, Antonio Manganoni, ben segnalato dagli appositi segnavia

Immissione sul Sentiero della Barchessa

Dall'immissione sul sentiero della Barchessa a Pradel

Quando ci immettiamo sul sentiero della Barchessa, svoltiamo a sinistra, verso valle (foto nr. 1), percorrendo a ritroso il sentiero della Barchessa e scendiamo, ancora nel bosco, con qualche curva (foto nr. 2) che ci porta ad attraversare la Valle della Barchessa (foto nr. 3), ove proseguiamo dritti abbandonando il sentiero della Barchessa che proviene dalla nostra destra (foto nr. 4). Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie, a monte (foto nr. 5) e a valle (foto nr. 6).

Proseguiamo dritti seguendo la segnaletica (foto nr. 7) su sentiero a mezza costa nel bosco (foto nr. 8) dove, tra i rami delle piante riusciamo ad intravvedere il Col dé Bates; (foto nr. 9) superiamo la Valle Palazzago (foto nr. 10) e poco dopo vediamo l'immissione su una curva della strada agrosilvopastorale Via Perola (foto nr. 11 e 12), che imbocchiamo in salita alla nostra sinistra (foto nr. 13).

Alla curva successiva lasciamo subito Via Perola e imbocchiamo il sentiero (foto nr. 14) che lascia, sulla destra, la baita di Pradél (foto nr. 15)

Distanza dalla partenza:5900 mLunghezza del tratto:700 m
Distanza dall'arrivo:2800 mQuota:635 m s.l.m.
I dati si riferiscono al punto di arrivo del paragrafo
ci immettiamo sul sentiero della Barchessa, svoltando a sinistra, verso valle
Foto nr. 2 ci immettiamo sul sentiero della Barchessa, svoltando a sinistra, verso valle
scendiamo, ancora nel bosco, con qualche curva
Foto nr. 2 scendiamo, ancora nel bosco, con qualche curva
arriviamo alla Valle della Barchessa
Foto nr. 3 arriviamo alla Valle della Barchessa
proseguiamo dritti abbandonando il sentiero della Barchessa che proviene dalla nostra destra
Foto nr. 4 proseguiamo dritti abbandonando il sentiero della Barchessa che proviene dalla nostra destra
Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie
Foto nr. 5 Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie
Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie
Foto nr. 6 Anche questa valletta è intasata, come tante altre, da tronchi di piante cadute e ramaglie
Proseguiamo dritti seguendo la segnaletica
Foto nr. 7 Proseguiamo dritti seguendo la segnaletica
proseguiamo su sentiero a mezza costa nel bosco
Foto nr. 8 proseguiamo su sentiero a mezza costa nel bosco
tra i rami delle piante riusciamo ad intravvedere il Col dé Bates
Foto nr. 9 tra i rami delle piante riusciamo ad intravvedere il Col dé Bates
superiamo la Valle Palazzago
Foto nr. 10 superiamo la Valle Palazzago
e poco dopo vediamo l'immissione su una curva di Via Perola
Foto nr. 11 e poco dopo vediamo l'immissione su una curva di Via Perola
arriviamo all'immissione sulla strada agrosilvopastorale Via Perola
Foto nr. 12 arriviamo all'immissione sulla strada agrosilvopastorale Via Perola
che imbocchiamo in salita alla nostra sinistra
Foto nr. 13 che imbocchiamo in salita alla nostra sinistra
Alla curva successiva lasciamo subito Via Perola e imbocchiamo il sentiero che lascia, sulla destra, la baita di Pradél
Foto nr. 14 Alla curva successiva lasciamo subito Via Perola e imbocchiamo il sentiero che lascia, sulla destra, la baita di Pradél
la baita in località Pradél
Foto nr. 15 la baita in località Pradél