Salta al contenuto principale

Strada delle 52 Gallerie del Pasubio
20/07/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.

La gita in questo luogo vale sia l’alzataccia sia il lungo viaggio in auto.

Camminare su questo insolito percorso, bellissimo sia dal punto di vista storico che paesaggistico, è davvero emozionante.

Si tratta di una mulattiera lunga circa 6 chilometri di cui circa la metà in galleria, tutta scavata lungo il fianco, scosceso e attraversato da larghi canaloni, del Monte Pasubio; è stata costruita dai nostri militari nel 1917, con 9 mesi di lavoro, per consentire, protetti dal tiro delle armi avversarie, il trasporto di persone, mezzi e viveri verso la prima linea, sul monte Pasubio, dove si combattevano Italiani ed Austriaci.

Mentre si cammina, entrando ed uscendo la queste ingegnose gallerie, mentre lo sguardo è a brevissima distanza, aiutato dalle torce, per superare le irregolarità del fondo, oppure è rivolto verso l’ampio panorama montuoso, il pensiero è tutto concentrato sulla eroica storia di un secolo fa: sulla fatica di centinaia di uomini che hanno scavato nella roccia con dinamite e picconi, su quante vite sono state sacrificate per una assurda guerra, a quanta sofferenza….

Su una lapide in memoria, nei pressi del Rifugio Papa, fra l’altro, si legge: “…qui, dove vivere non è stato meno doloroso del morire…”

Il cammino qui è necessariamente lento ed attento per tutto quanto sopra detto e pure perché abbiamo trovato una bellissima fioritura di ogni tipo e colore:

per esempio, il Raponzolo delle rocce, che sui nostri monti è quasi un miraggio, fiorisce a decide e decine di ciuffi, più in alto le Stelle alpine sono quasi a bordo strada: è evidente che seppure presenti a frotte (soprattutto a fine settimana) gli alpinisti le rispettano.

Forse perché gli scatti fotografici sono cominciati sin dai primi passi, forse perché non abbiamo raggiunto una cima vera e propria, ho notato che questa volta le foto di gruppo non sono state numerose e partecipate come al solito, solo due o tre!

In compenso è ripresa la buona abitudine di condividere il caffè dalla thermos, di Gloria, i biscotti preparati la sera prima, di Lucia, e la grappa, di Rosanna: quest’ultima però la bevono in pochi; meno male che ha ripreso a camminare, alla grande, il Luciano e lui l’apprezza.

Non sono mancate nemmeno tre/quattro canzoni: “Il testamento del Capitano” mi è sembrata proprio rievocativa.

Il ritorno lungo l’altra strada, quella chiamata degli Scarubbi, preesistente alla via delle 52 gallerie, ma che non ha potuto essere percorsa durante la Grande Guerra perché era totalmente esposta alle azioni nemiche, per cui si è dovuto progettare, appunto, l’ardimentoso nuovo accesso al monte Pasubio, è stato semplice e veloce pur se lo sguardo era sempre attratto da scorci e panorami bellissimi.

                             Rosanna

 

ESCURSIONISTI: Adriano, Andrea, Antonietta, Armando, Fausto N., Gigi e Mary, Giovanni, Gloria, Ida, Lucia, Luciano, Nando, Roberto e Giovanna, Rosanna,