Video Emilio

Rifugio Albani e Monte Ferrante
03/07/2025

























La salita da Colere verso il Monte Ferrante passando dal Rifugio Albani è una classica delle Prealpi Orobiche, eppure alcuni del nostro gruppo non erano mai saliti su questa vetta.
Per tutti è stata una bella emozione arrivarci questa mattina ma soprattutto per loro è stata una magnifica esperienza.
Siamo stati aiutati dal tempo bello e da alcune nubi molto discrete che ogni tanto coprivano il sole e portavano una gradevole frescura.
Siamo saliti fino al rifugio scegliendo, fra i vari sentieri tracciati nel bosco, quello più diretto ed impegnativo ed abbiamo impiegato pure meno tempo di quello indicato dalla segnaletica.
Nelle antiche costruzioni delle miniere che si incontrano appena prima dell'Albani, restaurate e riconvertite, qualcuno si è preso qualche minuto per dare un'occhiata al piccolo museo che conserva macchinari ed attrezzi di lavoro dei minatori.
Al rifugio, un escursionista che ci precedeva di poco ha raccontato con emozione che i suoi avi, ultimi i suoi genitori, avevano gestito ed abitato nei locali delle miniere per ben 100 anni consecutivi, fino alla chiusura del lavoro di estrazione, quindi dal 1880 al 1980 circa.
Ripreso fiato e bevuto il caffè al rifugio, siamo ripartiti per raggiungere, come da programma, il Monte Ferrantino e poi il Monte Ferrante.
Sia la strada tracciata per il transito di fuoristrada, al servizio dei rifugi e delle piste da sci, sia la più classica mulattiera che inizia dopo lo chalet dell'Aquila, sono facilmente percorribili e la visibilità è perfetta.
Nel pomeriggio è previsto il temporale ma per ora le nubi sono lontanissime e tutte le catene montuose, dalla incombente Presolana fino al lontano Adamello, si stagliano luminose a perdita d'occhio.
Anche l'ultimo tratto in salita sul Ferrante, che è il più impegnativo, è stato superato da tutti con abbastanza facilità.
Sulla cima facciamo una sosta ed un pranzo veloce e poi si comincia la discesa; seguiamo il medesimo sentiero fino allo chalet dell'Aquila, con una breve deviazione per salire nuovamente, tutti insieme, al Monte Ferrantino, e poi cominciamo a scendere sulle piste da sci per raggiungere località Polzone.
Camminare sulle ripide pietraie e sulla ghiaia delle piste è piuttosto disagevole ma, così facendo, abbiamo potuto fare un giro ad anello; pazienza se le gambe sono messe a dura prova.
Nei pressi del Polzone abbiamo incontrato un grosso gregge in procinto di salire alle più alte malghe. Stasera, soprattutto chi indossa pantaloncini corti, sarà bene che controlli di non avere delle zecche addosso: già nel primo mattino si parlava del pericoloso aumento di questi animaletti e di come proprio le pecore siano una delle cause di diffusione insieme all'aumento della temperatura, soprattutto invernale.
A testimonianza della nostra buona sorte in questo primo giovedì di luglio, giungiamo verso fine escursione con un cielo che rapidissimamente di copre di nubi minacciose e qualche tuono comincia a sentirsi da lontano, ma solo quando stiamo per salire in auto cominciano a scendere le prime gocce a precedere un bello acquazzone: sono le ore 14 e 45 e le previsioni si dimostrano corrette.
Rosanna
Partecipanti n. 10: Anna, Armando, Franco, Fiorenzo, Giosuè, Mario, Marta, Rosanna, Sara, Simonetta.
Monte Ferrante
m 1400
m 1400
Km 13.7
m 1046 s.l.m.
m 2426 s.l.m.
EE: (escursionisti esperti)
Traccia gpx del percorso |
Locandina descrittiva del percorso |