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Parco del Monte Barro
11/04/2024

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Globularia (Vedovella alpina)  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Pero Corvino  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Lecco, circondato dai suoi monti  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Oechidea mascula  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Ginestra di bosco  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Carice del Monte Baldo  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Pero Corvino  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Scorzonera barbuta  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
Dafne (Martellina)  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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La settimana dopo Monte San Primo siamo tornati nel Triangolo Lariano, questa volta alla sua base, sul Monte Barro che ha rappresentato l'ultimo bastione dell'antichissimo ghiacciaio che proveniva dalla Valtellina.

L'escursione è stata abbastanza corta ma assai interessante  sia dal punto di vista  paesaggistico che botanico e storico.

Naturalmente la giornata soleggiata e con temperatura addirittura più alta della media stagionale ha contribuito alla sua ottima riuscita.

La salita lungo la dorsale che parte da Galbiate è estremamente panoramica e lo sguardo talvolta si rivolge ai laghetti dell'alta Brianza, poco oltre Galbiate, talvolta si affaccia sopra la parte finale del ramo del Lago di Lecco, fino al fiume Adda che, come emissario del lago, riprende il suo corso attraversando poi tutta la Lombardia per sfociare nel fiume Po. L'azzurro delle acque, dall'una e dall'altra parte, era spesso interrotto dalla brillante luce specchiante il sole, meraviglia nelle meraviglie.

Superato un bel balcone montuoso, nella seconda metà della salita, un inaspettato trompe-l'oeil ci ha fatto intravvedere la vetta del Monte Barro poco sopra una piccola sommità, davanti a noi, abbastanza vicina. Invece il sentiero, sempre lungo la dorsale, superata quell'altura,  proseguiva salendo e scendendo ancora su successive piccole anticime e per arrivare sulla vetta  abbiamo impiegato ancora un bel po' di tempo.

Soprattutto perchè la dirittura finale è caratterizzata da diversi passaggi su roccette, non sempre facili per noi che pratichiamo quasi esclusivamente escursionismo. Questo ulteriore impegno ha in ogni caso contribuito a rendere bello e interessante il nostro cammino.

Anche in discesa abbiamo percorso un buon tratto in cresta, con vista mozzafiato, proseguendo verso nord e scendendo quindi verso  il paese di Valmadrera (a noi marciatori ben noto) per poi girare, nel bosco, verso sud per ritornare a Galbiate.

Il Monte Barro è molto ammirato anche per la grande varietà di flora che vi si trova e  benchè siamo ancora all'inizio della primavera  sono stati moltissimi i fiori che abbiamo incontrato  e fotografato.

Si nota con piacere la cura che il personale del “parco” ha dei sentieri che sono ben segnalati e sono sui due lati, dove  necessario, puliti da erbe e cespugli. Abbiamo solo superficialmente visitato il sito archeologico che probabilmente meriterebbe un maggior approfondimento anche nella sua storia risalente all'alto medioevo.

                                            Rosanna

 

Partecipanti n. 14: Anna, Antonio, Armando, Beppe, Claudio C., Elio, Franco, Fulberto, Gigi, Nando,  Renata, Rosanna, Sara, Silvana P.



Galbiate
Vetta del Monte Barro
m 742
m 742
Km 8,2
4 ore circa
m 378
m 922
EE: (escursionisti esperti)
Traccia gpx del percorso
Locandina descrittiva del percorso