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Pizzo Salina
27/07/2017

  - © G.S. Marinelli, riproduzione vietata.
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Il Pizzo Salina si innalza sopra Valgoglio, vicino al più noto Monte Pradella; è una meta poco gettonata ed invece noi l’abbiamo trovata molto bella, impegnativa e con grande soddisfazione abbiamo raggiunto la vetta dopo circa 4 ore di intensa salita.

La mulattiera lungo la prima parte della Val Sanguigno fino al Rifugio Gianpace è nota a molti; poi la salita sul sentiero CAI 267, che porta con percorso alternativo alla zona dei laghi, comincia ad essere meno conosciuta; il ripido tracciato, infine, lungo il crinale, di circa 700 metri di dislivello, che dal cippo con la Madonna di Corna Rossa porta fino alla cima, è decisamente pochissimo frequentato. Una prima parte è ben gradinata poiché da qualche anno fino ad una certa altezza arriva la gara “Vertical Corna Rossa” che parte da Valgoglio, poi diventa solo una traccia da percorrere con attenzione anche se non pericolosa per escursionisti con buon allenamento.

La vetta è abbastanza spaziosa ed il panorama che con calma, fra un boccone e l’altro, fra fotografie e racconti, abbiamo osservato è a dir poco meraviglioso!

Più lontano gli Appennini, il Gran Paradiso, il Monte Rosa; più vicino il Resegone, le Grigne; più lontano il M.Disgrazia, il Bernina; più vicino il Cabianca, il Madonnino, il Pizzo Diavolo, il Diavolino, il Redorta; più lontano l’Adamello;  più vicino, il Gleno, il Recastello, la Presolana, il Pora, il M.Guglielmo, la Corna Trentapassi; più lontano il Lago d’Iseo, più vicini il lago del Corno e altri numerosi laghetti dal nome sconosciuto, il lago Nero,il lago d’Aviasco; sotto di noi il lago Gelato. E questi nomi solo per darvi un’idea….

La temperatura è stata perfetta: una leggera velatura del sole ci ha permesso di salire con un po’ più di frescura. La discesa è stata ben soleggiata e questo ha permesso anche di trascorrere serenamente il tempo di attesa del nostro ritorno, alle due signore che per la prima volta si sono unite al gruppo e che hanno preferito non giungere fin sulla vetta e, con saggezza, fermarsi prima e ridiscendere piano piano.

Quando le abbiamo raggiunte, alla Madonnna di Corna Rossa, Armando ha voluto premiarci con il suo dolce tè e biscotti e qui abbiamo potuto fare una foto del gruppo completo.

Il rifugio Gianpace ci ha, infine, suggerito una sosta finale per dissetarci con birra e gazzosa. e fra una chiacchiera e l’altra abbiamo deciso di organizzare un altro giovedì insieme sui monti e poi andiamo tutti in vacanza.

                Rosanna

 

ESCURSIONISTI: Alvaro, Antonella, Armando, Domenico, Efrem, Gigi e Mary, Nando, Oliviero, Patrizia M., Roberto e Rosanna.

Dislivello: mt.1550 Lunghezza del percorso: Km 16 circa